Archivi tag: Pantelleria

Il giardino pantesco di Donnafugata donato al Fai

Il giardino pantesco è una costruzione tipica di Pantelleria per difendere gli alberi dal vento che imperversa sull’isola. Una coltura eroica per tutelare da secoli la raccolta di agrumi. Sull’isola sono rimaste poche testimonianze che hanno secoli di storia da raccontare. Uno dei pochissimi esempi ancora presente è quello di Donnafugata donato al Fai, Fondo ambiente italiano, che ne cura la salvaguardia.

Passitaly, giorno 2 un viaggio per immagini

Una terra magica in grado di stregare il visitatore. Pantelleria non è solo mare e la stiamo riscoprendo in questi giorni grazie al press tour dedicato all’isola del vento. Grazie a GranVia grazie a Pantelleria per averci ospitato. Passitaly terza edizione. Continua a leggere Passitaly, giorno 2 un viaggio per immagini

Passitaly, giorno 1 un viaggio per immagini

Un viaggio per immagini nel cuore di Pantelleria perché l’isola non è solo mare ma capperi, zibibbo e passito. Continua a leggere Passitaly, giorno 1 un viaggio per immagini

A Pantelleria torna Passitaly, la grande degustazione di vini passiti siciliani

Passitaly – l’appuntamento annuale dedicato al Passito ed al territorio di Pantelleria – presenta quest’anno una serie di convegni dedicati ai temi “strategici” che riguardano il futuro l’isola, primo fra tutti quello di un sistema agricolo complesso, che richiede un elevato apporto di mano d’opera e che è un tutt’uno con il paesaggio. Continua a leggere A Pantelleria torna Passitaly, la grande degustazione di vini passiti siciliani

Ben Ryé 2012 di Donnafugata, miglior vino dolce d’Italia

Un nuovo riconoscimento per il passito di Pantelleria prodotto da Donnafugata. Il  Ben Ryé, annata 2012, ha raggiunto il 1° posto come miglior vino d’Italia per la guida di Luca Maroni, con il punteggio di 97/100. Continua a leggere Ben Ryé 2012 di Donnafugata, miglior vino dolce d’Italia

Ben Ryé di Donnafugata, il vino da meditazione espressione di Pantelleria

Complesso e avvolgente è il Ben Ryé Passito di Pantelleria Doc Donnafugata, il pluripremiato vino fiore all’occhiello della famiglia Rallo.  Continua a leggere Ben Ryé di Donnafugata, il vino da meditazione espressione di Pantelleria

La Vite ad Alberello di Pantelleria è Patrimonio dell’Unesco

L’Assemblea generale dell’UNESCO ha iscritto la pratica agricola della  Vite ad Alberello di Pantelleria  tra i Beni immateriali dell’umanità. Per la prima volta l’Alto organismo internazionale ha attribuito questo riconoscimento ad una pratica agricola, riconoscendone il valore storico-culturale oltre che identitario. La coltivazione della vite sull’isola  ha, infatti, modellato nel tempo il paesaggio, realizzando uno dei contesti  agricoli più suggestivi  al mondo. Al centro di questo scenario la vite e il particolare sistema di allevamento, quello ad alberello. La sua forma di coltivazione è il risultato straordinario di un’agricoltura che, assecondando  la natura, ha saputo realizzare un primato d’eccellenza viticola, studiata ed ammirata in tutto il mondo. Il sistema di allevamento ad alberello basso, in conca, con uno sviluppo vegeto produttivo rasente i terreni, costituisce un unicum che va difeso, tutelato e rilanciato. Oggi, a Pantelleria, il paesaggio disegnato dalla vigne è proprio il segno di un equilibro raggiunto con la natura grazie all’opera dell’uomo e alla consapevolezza del rispetto dell’ambiente. Il terrazzamento è l’emblema di quest’unione che ha dato vita alla cultura della lavorazione della pietra dalla quale sono nati il dammuso e il giardino pantesco, strutture necessarie per praticare l’agricoltura in un contesto produttivo impervio.

L’alberello pantesco candidato a Patrimonio Unesco

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ha reso noto che Continua a leggere L’alberello pantesco candidato a Patrimonio Unesco

A Caltagirone, Comodi Comodi a Colle San Mauro

Oggi Forchetta e Coltello vi porta a Caltagirone, cittadina in provincia di Catania, rinomata in tutto il mondo per le sue ceramiche. Siamo qui, per conoscere l’Azienda agrituristica Colle San Mauro, nella contrada omonima, in un territorio vocato al vino, marcato dal Barocco siciliano e dai filari di vigneti dalla Docg del Cerasuolo di Vittoria.

Un luogo incantevole dove trascorrere qualche giorno di relax in aperta campagna. La vera essenza di agriturismo legato da un unico filo conduttore, il Cerasuolo di Vittoria e la campagna siciliana. Per la rubrica Comodi Comodi, vi facciamo conoscere un piccolo scrigno di pace dove è d’obbligo staccare la spina e iniziare un percorso di assoluto relax in compagnia di una piccola fattoria didattica di 45 ettari

«Un giorno facendo una gita in campagna nel Calatino, siamo arrivati in questo posto così bello e naturale, che ha poi trasformato la nostra vita…Sono passati vent’anni da allora: abbiamo comprato un podere, creato l’azienda agricola con produzione biologica e restaurato la casa di campagna con gli annessi. E’ nata, così, l’idea dell’Agriturismo, per far ritrovare in questo paradiso momenti di assoluto relax a tutti coloro che, come noi, amano la natura. Il sogno si è avverato. Vivere una vita diversa e migliore, è fattibile e reale».

Abbiamo soggiornato in agriturismo, durante l’inaugurazione della Cantina Judeka, di cui vi abbiamo scritto qualche settimana fa e che sorge proprio a pochi metri dall’agriturismo. Una volta arrivati, ogni camera è stata arredata secondo uno stile ben preciso, ognuna con il nome di un’isola siciliana: Pantelleria, Lampedusa, Favignana e l’arcipelago delle Eolie protagonisti di questo casale immerso nella campagna catanese.

Ci è piaciuta l’accoglienza dei proprietari, il modo di stare insieme a colazione e il confort delle camere immerse all’interno della fattoria. Per il resto, affidiamo il nostro racconto alle immagini di questo scorcio di Sicilia. Immagini evocative che ricordano una

Il nostro viaggio termina qui, dopo un’abbondante colazione lasciamo l’incantevole Caltagirone per far ritorno a casa. L’ultima passeggiata, prima di salire in macchina, la dedichiamo a gironzolare nel giardino sottostante tra vigneti e alberi maestosi. Inspiriamo un po’ di brezza di campagna ed espiriamo aria fresca e pulita.

Saliamo sulla terrazza, attraverso una scala in ferro, ci godiamo un timido sole che fa capolino dalle nubi sparse qua e là. Lo sguardo va lontano alla ricerca di un dettaglio o qualcosa che colpisca l’attenzione. Chiudiamo gli occhi e li riapriamo nel verde di Colle San Mauro, sembra la Toscana ma è la magnificenza della Sicilia.

 

 

Azienda Agrituristica “Colle San Mauro” – C.da S. Mauro – 95041 Caltagirone (CT)

Tel. 0933.53890 – Fax 095.8880108

http://www.collesanmauro.it

info@collesanmauro.it

Coordinate GPS:
37° 12 ‘ 10″ N
14° 27’ 55″ E

A Randazzo per conoscere i Vigneri di Salvo Foti

Ritrovare una vitivinicoltura genuina, senza stravolgimenti e in piena armonia con la terra. È il progetto dei Vigneri, produttori che hanno preso il nome degli antichi predecessori, quei vigneri che, nel 1435, costituirono l’associazione “Maestranza dei Vigneri”. Questa  associazione di viticoltori ha creato le basi per una professionalità vitivinicola i cui protagonisti erano gli stessi produttori-viticoltori e che hanno cercato negli anni di utilizzare strumenti e sistemi non invasivi, nel rispetto della tradizione, dei propri antichissimi vitigni (alcuni dei quali secolari) e soprattutto nel rispetto della propria terra senza apportare stravolgimenti dettati dalla necessità di produrre a tutti i costi.

Oggi i Vigneri operano  in diversi terroir siciliani, dalle Eolie all’Etna, passando per i Monti Iblei, Calatino, Pachino e Pantelleria. Un vino particolare, nato dalla passione e dall’amore verso il proprio lavoro.

Quella che oggi vi raccontiamo è la storia di un uomo che ha cambiato, per certi versi, il corso del vino in Sicilia, e che oggi guida questo progetto. Lui è Salvo Foti, uno dei più importanti enologi siciliani che per anni ha lavorato nelle più importanti case vitivinicole siciliane prima di dare vita al progetto dei Vigneri. Noi siamo andati a trovarlo nella sua azienda, a Randazzo, sotto le pendici più profonde dell’Etna.

A guidarci in questo tour, con altri giornalisti provenienti un po’ da tutta Italia, Maurizio Pagano, braccio destro di Foti, che ci ha accompagnato a vedere e saggiare con mano i vigneti più alti della Sicilia, a 1300 metri sopra il livello del mare.

A rendere particolare i vini dei Vigneri è un nuovo ‘vecchio’ sistema di coltivazione: l’alberello. Più che una tecnica, lo si può definire come lo stretto legame, il vincolo botanico, tra l’uomo e la terra stessa. Rispetto ad altri sistemi di allevamento che garantirebbero maggiori rese al minor costo di gestione e manodopera, l’alberello richiede che ci si prenda cura di ciascuna vite intervenendo solo con le mani, l’esperienza dell’uomo e senza l’ausilio di macchinari.

Solo un profondo conoscitore del proprio territorio può gestire una tecnica come questa. Deve essere armato di sapienza, passione, dedizione, spirito di osservazione. Coltivare ad alberello significa: lavorare in condizioni estreme.

I suoi vini sono particolari, sono estremi, da degustare in compagnia perché un buon vino che rispetta la terra e che ama il proprio territorio meriterebbe di essere su tutte le tavole.

 

I VIGNERI di Salvo Foti, L.go Signore Pietà, 17 – 95036 Randazzo (CT) Italy

Corrispondenza: via Tamburino Merlini C., 1 – 95044 Mineo CT – Italy

Tel. +39 – 0933 982942 – Fax 0933.983264

e-mail: info@ivigneri.it

http://www.salvofoti.it

Regali Doc, sull’Etna per il pistacchio di Bronte/8

Oggi torniamo con l’ottavo appuntamento della nostra rubrica Regali Doc, dieci idee regalo nel segno indistinguibile della Sicilia.

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Nel giorno di Natale, vi proponiamo un’idea regalo per il dolce, un dono gourmet che soddisferà il vostro palato. Siamo a Bronte, in provincia di Catania, per conoscere le meraviglie della Bacco. Un’azienda, nata nel 2006, ma che lavora la materia prima del territorio: il pistacchio, buono e profumato tanto da essere stato ribattezzato in questa zona ‘l’oro verde dell’Etna’, quella linea immaginaria che lega un lembo di Sicilia da Bronte ad Adrano.

Questa varietà di pistacchio, unica nel suo genere presidio Slow food e Dop dal 2009, cresce solo sui terreni accidentati di Bronte. E solo qui, ha un colore verde smeraldo così brillante e un profumo così intenso da essere considerato una varietà unica della famiglia dei pistacchi.

Il paese di Bronte vive solo di pistacchi: c’è chi li coltiva, chi li commercia, chi li trasforma in deliziosi delicatissen per il palato, chi dal pistacchio crea squisite creme o salse per i primi piatti. Qualunque sia la sua destinazione, il pistacchio piace per la sua versatilità in cucina, adatto per i primi, i secondi come per i dolci.

E così, ogni due anni, la raccolta è il momento decisivo per la maturazione del pistacchio. La selezione è complicata, si fa alla fine dell’estate, donne e uomini del paese sono occupati per oltre un mese alla raccolta di questo prezioso frutto, magari in bilico sui massi di lava dell’Etna, aggrappati ai rami alla ricerca di ogni singolo chicco. In una giornata di lavoro si raccolgono al massimo 20-25 chili di pistacchi, pochissimi, se rapportati alla grande distribuzione. Ecco perché il pistacchio di Bronte non può essere in tutte le tavole.

In molti casi, la grande distribuzione si rivolge ai pistacchi dell’Iran, della Turchia o provenienti dall’America Latina, meno saporiti, meno ricercati ma anche più economici. Ed è qui che il consumatore viene ingannato. Tanti, troppi prodotti, escono con il marchio ‘pistacchio di Bronte’. Il Presidio slow food nasce proprio per questo, per far sì che i consumatori conoscano questo prodotto di altissima qualità promuovendo anche la grande pasticceria siciliana, quella capace di valorizzarne al meglio le qualità delle materie prime siciliane.

Claudio Luca, titolare dell’azienda, ha iniziato qualche anno fa, ma oggi esporta in tutto il mondo. La mission è quella di promuovere un prodotto unico che si trova solo ed esclusivamente in Sicilia. Dal pistacchio, nasce una linea in cui l’Oro Verde è il protagonista indiscusso: il pesto alla Brontese per i primi, il pesto di mandorle o di nocciole, fino alla favolosa di Bacco, un concentrato di pistacchi purissimi con l’aggiunta di latte e zucchero per creare una sinfonia di sapori da accompagnare a tutti i dolci.

Il nostro viaggio oggi termina qui, tra le pendici dell’Etna e le suggestioni di questo territorio, vi suggeriamo la nostra idea regalo, un velo di favolosa di pistacchio sul panettone (rigorosamente artigianale), in abbinamento ad un vino dolce liquoroso come il passito di Pantelleria.

Bacco… è dolce la vita!

Via Palermo 47
Bronte – Catania

Tel. 095/7722865

http://www.baccosrl.com/

Ghiotta di baccalà alla messinese, la ricetta dello Chef Massimo Mantarro

Per la rubrica ‘La Ricetta dello Chef’, oggi vi portiamo a Taormina, al San Domenico Palace Hotel, scopriamo il regno dello Chef bistellato Massimo Mantarro.

Sulla costa Jonica, una location elegante e un panorama mozzafiato sono gli ingredienti per una cena gourmet al Principe di Cerami.

La ricetta preparata da Mantarro è la rivisitazione di un piatto povero a base di stoccafisso preparato secondo la tradizione messinese (in dialetto, piscistoccu alla missinisi). In questo caso, è stato utilizzato il baccalà abbinato agli ingredienti del territorio: dai capperi di Pantelleria, ai pomodorini di Pachino in un accostamento dal sapore ricercato.

La rapida cottura del pesce ha permesso di mantenere perfettamente equilibrato e morbido al palato il baccalà.

Ghiotta di baccalà alla messinese con capperi di Pantelleria, sedano verde, patate ed olive brunelle, pomodorini e una sottilissima e croccante cialda di ghiotta.

In abbinamento abbiamo degustato un Sangiovese Docg, Castello Romitorio anno 2008, un rosso intenso che si sposa perfettamente con il piatto.

Un tuffo nel blu di Favignana, un’isola da scoprire a piccoli bocconi

Per i nostalgici della bella stagione e del mare cristallino, oggi, il nostro viaggio nel gusto prosegue per le vie della tanto amata Farfalla delle Egadi. Ci siamo innamorati di Favignana durante uno dei nostri ultimi viaggi di fine estate, un’isola che ci ha rapiti  per le mille nuances di cui si tinge ad ogni ora del giorno e della notte, un’isola da scoprire pian piano, lasciandosi guidare dallo spirito selvaggio che ancora dimora nelle zone più impervie di questa terra rossa. Un’isola da assaggiare golosamente e avidamente, lasciandosi imbrigliare da quella ragnatela di stradine che serbano al viaggiatore più curioso un’esperienza sublime.

Il miglior modo di godere di tutto questo, a nostro avviso, è noleggiando una bici. Ai più allenati consigliamo di andare in avanscoperta delle meravigliose calette che circondano l’isola.  Tra queste, Cala Rossa, che col suo turbinìo di colori cerulei e le sue macchie di verde sprezzante ci ha lasciati meravigliosamente basiti.

Ai molti che, invece, preferiscono girovagare beatamente in lungo e in largo per il paese, suggeriamo di dedicarsi una giornata per scoprire le golosità di Favignana, ideali alcune per un pranzo rustico; magari seduti su una delle tante scalinate del centro che offrono, ospitali, un ristoro a chiunque passi da quella via, ed altre per una deliziosa merenda da gustare in compagnia, o perché no, per una ricca colazione prima di un’energica nuotata nelle meravigliose acque del Mare Nostrum.

Il nostro itinerario goloso di oggi parte dalla Pasticceria Fc, di via Garibaldi. Appena entrati, sarete calamitati dalla vetrina del salato ricca di ghiottonerie tipiche della rosticceria siciliana: dai classici “pezzi” alle arancine, che troverete declinate nei gusti più particolari. Vi consigliamo l’arancina al tonno, dalla panatura dorata e croccante e un ripieno generoso, ricco di pezzetti di tonno fresco insaporiti da un po’ di pomodoro e da alcuni odori mediterranei. Nella saletta accanto sarete assaliti dallo stupore della scoperta. Il bancone promette meraviglie: cannoli alla ricotta e alla crema di pistacchio, genovesi con la crema, paste di mandorla, sfogliatine ripiene, fruttini di pasta reale, frutta candita ed ancora, dolci per la colazione ed una sezione dedicata soltanto alle torte di frolla in cui troverete crostate di ogni genere, cassate al forno ed altro ancora. Noi, troppo curiosi, abbiamo degustato una fetta di crostata con ricotta, fichi e cioccolato; ricca e intensa nel gusto e nei profumi.

Non penserete sia finita qui, Favignana offre ai suoi numerosi avventori anche la possibilità di consumare delle ottime merende salate. Vi basterà farvi guidare dal buon profumo di pane caldo che proviene dagli antichi forni della strada principale, la via Roma. Il Panificio Costanza merita una visita principalmente per le sue pizzette rustiche, che vedrete far bella mostra nella loro piccola vetrina esterna che si offre agli occhi curiosi dei turisti, convincendoli ad entrare e a far man bassa di queste leccornie. Gli ingredienti cambiano quotidianamente, per chi ama i gusti più intensi consigliamo quella con pomodoro, tonno, capperi ed origano mentre per i palati più delicati quella con zucchine tagliate alla julienne, patate sottilissime, formaggio ed origano fresco. Deliziosamente unte di buon olio di oliva e morbide sin dal primo boccone. Da mangiare passeggiando per la via principale o da portar via, dopo esser state impacchettate rapidamente su una carta che sa di un tempo passato.

Sempre sulla stessa strada, accanto alla piazzetta che ospita l’edicola della Madonna di Favignana, trovate il panificio “La Madonnina” che offre innumerevoli specialità, qui ci siamo coccolati con la variegata biscotteria tenuta  in grandi ceste ed anch’essa esposta nella classica vetrinetta che dà sull’esterno del locale. Buone le cassatelle alla ricotta, questa volta al forno, diverse dalle classiche perché fatte di pasta frolla, leggermente croccanti fuori e morbide dentro grazie all’umidità del loro ripieno. Degni di nota i cuddureddi, dolci di pasta frolla ripieni di fichi, marmellata e frutta secca accarezzati da una dolce glassa reale che tiene insieme gli zuccherini colorati che fanno capolino da queste meravigliose coroncine dorate, ed infine, vi suggeriamo dei biscotti che hanno più volte accompagnato la nostra pausa caffè, scricchiolanti grazie ai fiocchi di mais di cui vengono cosparsi prima di esser infornati, molto friabili, ricchi di una dolcissima uva passa di Pantelleria.

Dulcis in fundo, potevamo non parlarvi della Granita? Quella che abbiamo apprezzato a Favignana è prodotta dalla gelateria “L’arte del Gelato”, un piccolo laboratorio dolciario, che trovate sul corso principale. Qui la granita viene prodotta nei gusti classici ma non troverete ogni giorno gli stessi prodotti, elemento questo, che a nostro avviso comunica al cliente uno sforzo concreto nel voler accontentare un po’ tutti i palati.  Raccomandiamo di provare due gusti in particolare, mandorla e caffè, possibilmente insieme nella stessa coppa. La mandorla è veramente intensa, la consistenza è cremosa, quasi vellutata, per niente acquosa e ad arricchire il composto, piccoli pezzetti di mandorle tostate e poi pestate, a conferire croccantezza; la granita al caffè è più evanescente della precedente, ricca del gusto della moka di casa ma da abbinare a un gusto più intenso ed avvolgente come il cioccolato.

Il nostro viaggio per le vie di Favignana si conclude qui, per oggi, con questa carrellata di piccole golosità tutte da scoprire. Torneremo sicuramente, in primavera, per offrirvi ancora qualche preziosa dritta tutta da gustare!

Se volete scoprire queste piccole meraviglie o se pensate di progettare una piccola fuga a Favignana, prendete appunti e fateci sapere cosa ne pensate.

Indirizzi utili:

La Pasticceria Fc

Via Garibaldi, 28 – 91023 Favignana

329 3155742

Panificio Costanza

Via Roma, 31 – 91023 Favignana

0923/921773

Panificio La Madonnina

Via Matteotti, 2 – 91023 Favignana

0923/921762

Gelateria L’Arte del Gelato

Via Roma, 16 – 91023 Favignana

 

Daniela Randazzo